RISULTATI OTTENUTI DALLA CONCRETA APPLICAZIONE DEL MODELLO

RISULTATI OTTENUTI DALLA CONCRETA APPLICAZIONE DEL MODELLO

 

 

 

A seguito della concreta applicazione del Modello nella sua prima versione ufficiale sono emersi risultati molto importanti di cui si sottolineano nei paragrafi successivi alcuni fondamentali aspetti. L’indagine conoscitiva effettuata dal gruppo di esperti ha messo in risalto la delicata tematica legata alla vulnerabilità rispetto alla presenza di Minori affetti da disabilità intellettiva all’interno degli ambienti sportivi: sia dalla formazione effettuata nonché dai Q&A sottomessi ai vari soggetti coinvolti si è evinto che sarebbe stato di notevole importanza approfondire una specifica sezione del Manuale con regole specifiche particolarmente dedicate a questo target, al fine di evitare eventuali abusi nei confronti dei minori con disabilità intellettiva; a tale proposito, il SAFE POLICY MODEL INTEGRATO, per l’appunto, ha indirizzato e implementato una distinta sezione in riferimento alla Sindrome di Down e al Disturbo dello Spettro Autistico. A causa della sensibilità e delicatezza dell’argomento, come indicato sia dai Manager sia dagli Istruttori delle Squadre partecipanti al progetto, si è ritenuto necessario avviare un ulteriore studio condotto dagli esperti psicologi facenti parte del Team di progetto nell’ottica di fornire gli strumenti necessari, all’interno del Codice di Condotta, per meglio fronteggiare questo tipo di disabilità e saper interagire coinvolgendo e non emarginando queste categorie di bambini. Per le sopracitate ragioni, oltre ad offrire ai Minori un ambiente sicuro dove poter beneficiare dell’attività sportiva e poter imparare dei valori importanti come la tolleranza, il fair play, l’inclusione sociale, un altro importante risultato del progetto SAFE, è stato “l’inclusione sociale”, ossia assicurare che tutti coloro che interagiscono coi minori nell’ambiente sportivo acquisiscano l’abilità e la capacità di saper utilizzare “un linguaggio comune” al fine di saper gestire correttamente e proteggere anche i disabili, per agevolarli nella reciprocità con gli altri minori “normodotati” nell’ambiente sportivo.